Liberty News - L’abolizione dell’imposta sull’affitto resta controversa

In occasione della consulenza sul progetto di abolizione dell’imposizione di un fittizio «affitto proprio» per la proprietà abitativa ad uso proprio, il Consiglio nazionale ha riposizionato la propria posizione sulla questione della deduzione degli interessi debitori privati. L’associazione dei proprietari di case prende posizione.

La legge federale sull’imposizione della proprietà d’abitazioni mira a rivedere il sistema fiscale vigente e ad abolire l’imposizione fittizia del fittizio «affitto proprio» per l’abitazione ad uso proprio, molto controversa da decenni. Le due Camere sono sostanzialmente d’accordo su questo punto. Tra le decisioni del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati sussistono tuttavia ancora due differenze, vale a dire sull’ammontare della deduzione degli interessi debitori e sulla questione dell’abolizione dell’imposta sul valore locativo solo per le prime abitazioni ad uso proprio o anche per le seconde abitazioni.

HEV sostiene la regolamentazione del Consiglio degli Stati

Nella sua prima consultazione, il Consiglio nazionale aveva sostenuto una deduzione degli interessi debitori privati pari solo al 40% dei redditi patrimoniali imponibili, che, secondo l’Associazione svizzera dei proprietari di immobili (ASE), avrebbe penalizzato in particolare gli altri proprietari di immobili che devono continuare a tassare un reddito (gli affitti di appartamenti in affitto, il valore locativo di immobili secondari). Per proteggere questi contribuenti, il Consiglio degli Stati si è pronunciato a favore di una deduzione degli interessi debitori privati fino ad un massimo del 70% dei redditi patrimoniali privati. 

Il Consiglio nazionale accoglie la richiesta di una deduzione quota-restrittiva degli interessi debitori privati

In seconda lettura, il Consiglio nazionale ha dato seguito alla richiesta della sua commissione di una deduzione proporzionale restrittiva degli interessi debitori privati, basata sulla quota del patrimonio immobile (esclusa la proprietà abitativa a uso proprio) rispetto al patrimonio totale. Secondo l’HEV, tuttavia, una tale proposta è onerosa dal punto di vista amministrativo e non porta quindi all’auspicata semplificazione amministrativa del sistema fiscale.

La modifica della deduzione degli interessi sui debiti privati si applica a tutti i contribuenti

L’HEV Svizzera continua pertanto a sostenere la regolamentazione del Consiglio degli Stati per una deduzione degli interessi debitori privati pari al massimo al 70% dei redditi patrimoniali imponibili. «Una soluzione di questo tipo è facilmente attuabile dal punto di vista amministrativo. Ma soprattutto tiene conto del fatto che questa modifica della deduzione degli interessi debitori privati si applica a tutti i contribuenti e non solo ai proprietari di abitazioni che ne usufruiscono da soli», afferma l’HEV.

Cambiamento del sistema di tassazione anche per gli immobili secondari ad uso proprio?

Il Consiglio nazionale si pronuncia inoltre a favore dell’estensione del cambiamento di sistema fiscale anche agli immobili secondari ad uso proprio. A causa della minaccia di perdite fiscali per i cantoni turistici a causa dell’abolizione dell’«affitto proprio» di immobili secondari, il Consiglio nazionale intende creare parallelamente alla proposta una nuova competenza costituzionale per un’imposta sugli immobili, al fine di contrastare questo rischio. «Tuttavia, a tal fine è necessaria una modifica costituzionale e quindi una votazione popolare, che comporterebbe un notevole ritardo», sottolinea l’ASF.

L’HEV Svizzera sostiene pertanto in questa fase il progetto che vorrebbe abolire in un primo tempo l’«affitto proprio» per la proprietà d’abitazione ad uso proprio presso il domicilio principale. «La tematica relativa alla tassazione degli immobili secondari può quindi essere affrontata in una seconda fase», conclude.